Anche la nostra Associazione parteciperà con un piccolo, ma significativo contributo economico, al restauro del sipario del teatro Ariosto dipinto dal pittore reggiano Anselmo Govi (1893-1953) nel 1927.
Si tratta di uno dei vertici artistici dell’intera produzione del Govi insieme alla cupola del teatro Ariosto e alla decorazione del catino della chiesa di San Pietro.
Come Associazione abbiamo deciso di aderire alla raccolta fondi promossa dai Teatri di Reggio Emilia, in collaborazione con la Gazzetta di Reggio, non solo perché il sipario è uno splendido episodio di pittura decorativa ispirata all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (e quindi in stretta connessione con lo scandianese Matteo Maria Boiardo) ma anche perché Anselmo Govi ha lasciato diverse testimonianze della sua arte nella Valle del Tresinaro e dintorni, in particolare nella chiesa di San Savino a Fellegara e nel padiglione di caccia Maestri presso Rontano di Castellarano.
Il sipario di dimensioni rilevanti (m. 16 x 12 circa) illustra una scena immaginaria ambientata nei giardini della villa del Mauriziano, con l’Ariosto che declama suoi versi a principali letterati, artisti, uomini e donne di cultura del XVI sec.
Questa felicissima scena dialoga poi con la grandiosa e complessa figurazione di 10 episodi dell’Orlando Furioso illustrati nella cupola del Teatro, dipinti con sciolto pennello e colorito appagante per gli occhi.
I personaggi raffigurati nel sipario sono tradizionalmente identificati con:
a sinistra due membri seduti della famiglia Malaguzzi (fra i due forse anche il cugino Sigismondo) Jacopo Sannazaro, Vittoria Colonna, Michelangelo Buonarroti, un paggio.
A destra: Veronica Gambara, Baldassar Castiglione, Pietro Aretino, Pietro Bembo, Isabella d’Este con due dame, e infine un anonimo giovane, forse un segreto corteggiatore di Isabella d’Este.
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