Scuola di territorio è titolo e logo di un progetto ideato tra il 2010 e il 2012 da associazione culturale e di promozione sociale puntavanti articolato in tre linee di lavoro che, nel loro insieme, configurano la struttura portante del progetto.
Il progetto non ha trovato ancora un’applicazione strutturata istituzionalmente nei termini descritti dal progetto originario, tuttavia vive e si perfeziona permanentemente all’interno del quadro di attività proposte annualmente da puntavanti.
PUNTAVANTI: NON SOLO CAMMINATE, MA INCONTRI CON LA CULTURA IL PAESAGGIO L’ ENOGASTRONOMIA E LE STORIE DELLA VALLE DEL TRESINARO
L’Arte della nostra Valle, i Sapori, i Paesaggi, il Benessere in tre mosse, a due passi da tutto, in ogni periodo dell’anno
Puntavanti APS si è costituita nel marzo 2010 con finalità culturale e di promozione sociale. Opera in modo organizzato per favorire informazione, idee, elaborazioni teoriche, partecipazione, impegno civico, dichiarando come riferimenti culturali e come linee guida i temi della cultura, della comunicazione, della formazione e del sapere, intese come risorse etiche ed economiche per i territori.
Alla base del progetto Puntavanti abbiamo posto l’assioma della cultura di territorio come condizione imprescindibile allo sviluppo delle persone e delle comunità. Pensiamo infatti che i beni monumentali possano essere una risorsa economica a patto che cresca nei cittadini residenti la consapevolezza dei valori storici, artistici e naturalistici presenti nei loro territori.
A loro volta la crescita culturale delle persone, la sensibilità delle comunità professionali e la qualità antropica del territorio contribuiscono al richiamo turistico e alla fama delle produzioni locali, favorendo la nascita di nuova economia e incrementando quella esistente.
Funzionali a questi scopi sono tutte le iniziative che raccontano e rappresentano il territorio e le sue eccellenze, risorse e particolarità.
Tre sono le linee di lavoro associativo che delineano l’azione concreta di Puntavanti:
- I Microtour, “viaggi dietro gli angoli” nella Valle del Tresinaro alla scoperta dei suoi valori monumentali, paesaggistici, produttivi e accoglienti. Ogni microtour è anche una microrete, un percorso che mette in collegamento un bene monumentale o paesaggistico, un luogo di produzione di eccellenze enogastronomiche e una struttura d’accoglienza e ospitalità turistica.
- I Convegni, momenti di approfondimento tramite ricerche inedite, presentazione di libri e dibattiti tematici.
- Le Pubblicazioni, produzione di documenti divulgativi di varia tipologia, dedicati ad aspetti specifici e originali della Valle.
Queste tre linee di lavoro articolano il più ampio progetto denominato Scuola di Territorio, ideato ed elaborato da Puntavanti dal 2012.
Essa costituisce la preparazione ideale per l’”esploratore” del terzo millennio, inteso come metafora dell’essere umano elaborata dai sociologi nell’ultimo decennio. Quando l’esploratore inizia il suo cammino ha dietro di sé un’intensa preparazione tecnica: degli uomini, dei mezzi di trasporto, delle attrezzature, delle alleanze necessarie a finanziarie l’impresa, la sua promessa di futuro. Immaginare e prepararsi sono per il viaggiatore azioni costitutive. Allo stesso modo, i gruppi sociali e i singoli individui hanno bisogno di riconoscersi in cammino verso un miglioramento delle proprie condizioni economiche e sociali.
La Scuola di Territorio agisce nella formazione dell’esploratore, per accompagnarlo nel suo cammino verso il futuro. Tutto il concept del progetto, dai contenuti multidisciplinari alle modalità di realizzazione, allo stile delle relazioni, intende favorire nelle persone la conoscenza autentica e profonda del territorio, con le sue stratificazioni culturali, storiche, artistiche, ambientali, paesaggistiche e antropologiche. Le modalità di attuazione della Scuola di Territorio Puntavanti – camminate, escursioni, incontri, conferenze, conversazioni, pubblicazioni, creazioni ed invenzioni – dimostrano che la conoscenza non è nozionistica e astratta, ma richiede il cammino, l’esperienza esplorativa e la condivisione nel gruppo e con il gruppo, rendendo possibile il divertimento, la curiosità, la passione.
Ecco, il futuro è alla base del patto formativo della Scuola di Territorio.
Obiettivi primi
- Risignificare, connotare, “dare vita” con un tratto forte, riconoscibile e permanente (senza però monovincolarlo in modo rigido) ad un importante monumento: il castello di Arceto come sede della S.V.T.
Altri contenitori o luoghi storico-monumentali sul territorio della Valle del Tresinaro potrebbero poi essere sedi di ulteriori iniziative o attraversamenti; - Equipaggiare il territorio con uno strumento stabile e flessibile (la scuola della Valle del Tresinaro) per accrescere nei cittadini la consapevolezza del valore storico-artistico-monumentale-paesaggistico ed enogastronomico del territorio della Valle del Tresinaro;
- Dotare il territorio di un efficace strumento comunicativo verso l’esterno, (oltreché verso l’interno nei confronti di residenti, studenti, insegnanti) in funzione turistico attrattiva della Valle del Tresinaro nonché di tutte le sue produzioni, anche di natura industriale/manifatturiera;
- Rendere possibile produrre un preciso momento annuale unitario (durata temporale della scuola Valle del Tresinaro e dintorni) in cui favorire da parte dei comuni della Valle del Tresinaro (ed altri soggetti) il coagulo di una serie di eventi; connettendo al periodo di durata della scuola, ma anche poco prima, nel mentre e poco dopo, molti appuntamenti, addensati in modo ragionato e complementare per costruire una specie di: festival/fiera/appuntamento, della Valle del Tresinaro in grado di stagliarsi in termini di immagine e visibilità.
Obiettivi derivati
- Formare cittadini in “due sensi”: farne cioè comunicatori del territorio verso l’esterno in ogni possibile occasione d’interlocutorietà loro;
- Formare cittadini stimolati a muoversi autonomamente nel territorio della Valle del Tresinaro concorrendo all’innalzamento di “consumi interni”
- Suscitare nei cittadini strumenti di autogratificazione personale, identità locale e nazionale, nonché propensione alla cura e alla salvaguardia del territorio e del patrimonio monumentale in una logica di corresponsabilità generazionale.
- Sperimentare una formula (data dalla somma e dall’integrazione dei 4 macroobiettivi sopracitati) in grado d’ iniziare ad innescare un turismo fine settimanale, o comunque di almeno una notte, quantomeno nel periodo Settembre-Ottobre-Novembre.
Un potenziale turismo distribuibile tra: alberghi, B&B, affittacamere, ecc…; in grado di contribuire al sostegno del reddito di professionisti del settore, ma anche di famiglie operanti in una logica d’ integrazione del reddito, ed in prospettiva alla creazione di occupazione, professioni e in sostanza nuove o rinnovate economie sostenibili sia materiali (es. fra le altre, recupero, restauro, agricole) che immateriali (es. fra le altre, attività intellettuali, artistiche, informatiche, collegate alla ricerca) in grado di sostituire, riconvertire, innovare parti di quelle obsolete.
- Favorire la costituzione di un tavolo territoriale permanente di dialogo fra economia e cultura coordinato dalle Istituzioni.
- Patrocinare la nascita di microimprese collegate alla valle del torrente Tresinaro, costituite prevalentemente da giovani.
- Approntare laboratori, condotti da artigiani ed artisti esperti, per il recupero di beni artistici e architettonici locali, anche in questo caso con piccole attività di “microformazione”, in cui l’esperto conduce lezioni teorico-pratiche a cittadini e studenti interessati al recupero di opere o di parti di beni architettonici e monumentali, in cui vengono spiegate le tecniche di recupero e restauro, concorrendo così a promuovere anche professionalità e competenze a rischio di estinzione generazionale.
Obiettivi ribaditi
- Innalzare il livello di consapevolezza dei cittadini della Valle del Tresinaro sulle ricchezze culturali del loro paesaggio, affinché essi stessi diventino “naturali promoter” permanenti del territorio stesso verso l’esterno.
- Formare cittadini stimolati a muoversi autonomamente nella Valle del Tresinaro favorendo l’avvio di un “canale di turismo di nicchia interno” al “territorio/mercato” della Valle del Tresinaro anche in un ottica di tutela e presidio dei suoi beni naturali e monumentali per il presente e per il futuro.
- Incrementare la comunicabilità e l’identità della Valle del Tresinaro verso l’esterno e i nuovi cittadini immigrati nella valle, tramite un progetto deputato, originale, innovativo e riconoscibile.
- Costruire (mettendo in sinergia il variegato comparto ricettivo della Valle) un’occasione per “forestieri” interessati ad una full immersion (anche per solo un fine settimana) nella cultura del territorio, attraverso la formula del “Summer/Autumn Program“. Stimolare la nascita di situazioni diffuse di ospitalità in funzione di reddito integrativo per i cittadini residenti.
- Equipaggiare il territorio con uno strumento permanente di comunicazione delle proprie valenze attrattive e basato sulla partecipazione e il coinvolgimento delle persone anche per moduli: una mattina, una giornata, un fine settimana, ecc…
- Connotare e risignificare in modo riconoscibile e con un tratto forte e riconoscibile l’identità di uno o più contenitori storici, che poi nel corso del tempo potrebbe essere affiancato da altri luoghi storici disponibili su tutti e quattro i comuni della Valle.
- Costruire un momento temporale visibile e circoscritto verso cui, o nei “dintorni del quale”, un alleanza di territorio possa polarizzare, in modo coordinato, una serie di offerte attrattive ed iniziative in grado anche di configurarsi come festival della Valle.
- Costruire occasioni con cui contribuire ad offrire ai cittadini residenti e non, momenti di accrescimento culturale spirituale finalizzati a produrre nei cittadini consapevolezza, autostima, identità, e benessere mentale, capacità di valorizzare “quello che si ha”, anche in tempi di crisi.